La Convenzione del Patrimonio Mondiale
PARIGI – Il Comitato ed il Centro per il Patrimonio Mondiale UNESCO
La caratteristica più significativa della Convenzione del Patrimonio Mondiale del 1972 è che unisce in un unico documento i concetti di conservazione della natura e di preservazione dei beni culturali. La Convenzione riconosce il modo in cui le persone interagiscono con la natura e la necessità fondamentale di preservare l’equilibrio tra i due.
Le cinque C
Obiettivi strategici.
CredibilitĂ
La caratteristica più significativa della Convenzione del Patrimonio Mondiale del 1972 è che unisce in un unico documento i concetti di conservazione della natura e di preservazione dei beni culturali. La Convenzione riconosce il modo in cui le persone interagiscono con la natura e la necessità fondamentale di preservare l’equilibrio tra i due.
La Conservazione
Garantire l’effettiva conservazione delle proprietà del Patrimonio Mondiale.
Rafforzamento delle capacitĂ
Promuovere lo sviluppo di efficaci misure di rafforzamento delle capacità , inclusa l’assistenza per preparare la candidatura dei beni alla Lista del Patrimonio Mondiale, per la comprensione e l’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale e dei relativi strumenti.
Comunicazione
Aumentare la consapevolezza, il coinvolgimento e il sostegno del pubblico per il Patrimonio Mondiale attraverso la comunicazione.
ComunitĂ
Rafforzare il ruolo delle comunità nell’attuazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale.
Cosa contiene la Convenzione
La Convenzione definisce il tipo di siti naturali o culturali che possono essere presi in considerazione per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale.
La Convenzione stabilisce i doveri degli Stati parti nell’identificare potenziali siti e il loro ruolo nella loro protezione e preservazione. Firmando la Convenzione, ogni Paese si impegna a conservare non solo i siti del Patrimonio Mondiale situati sul suo territorio, ma anche a proteggere il proprio patrimonio nazionale. Gli Stati parti sono incoraggiati a integrare la protezione del patrimonio culturale e naturale nei programmi di pianificazione regionale, a creare personale e servizi nei loro siti, a intraprendere ricerche scientifiche e tecniche sulla conservazione e ad adottare misure che diano a questo patrimonio una funzione nella vita quotidiana. vita quotidiana della comunitĂ .
Spiega come deve essere utilizzato e gestito il Fondo per il Patrimonio Mondiale e a quali condizioni può essere fornita l’assistenza finanziaria internazionale.
La Convenzione prevede l’obbligo degli Stati parti di riferire regolarmente al Comitato del Patrimonio Mondiale sullo stato di conservazione dei loro beni del Patrimonio Mondiale. Questi rapporti sono fondamentali per il lavoro del Comitato poiché gli consentono di valutare le condizioni dei siti, decidere sulle esigenze specifiche del programma e risolvere problemi ricorrenti.
Incoraggia inoltre gli Stati parti a rafforzare l’apprezzamento del pubblico per i beni del Patrimonio Mondiale e a migliorarne la protezione attraverso programmi educativi e informativi.
La Convenzione prevede l’obbligo degli Stati parti di riferire regolarmente al Comitato del Patrimonio Mondiale sullo stato di conservazione dei loro beni del Patrimonio Mondiale. Questi rapporti sono fondamentali per il lavoro del Comitato poiché gli consentono di valutare le condizioni dei siti, decidere sulle esigenze specifiche del programma e risolvere problemi ricorrenti.
Incoraggia inoltre gli Stati parti a rafforzare l’apprezzamento del pubblico per i beni del Patrimonio Mondiale e a migliorarne la protezione attraverso programmi educativi e informativi.
Breve storia
L’idea di creare un movimento internazionale per la protezione del patrimonio è emersa dopo la prima guerra mondiale. La Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale del 1972 si è sviluppata dalla fusione di due movimenti separati: il primo incentrato sulla conservazione dei siti culturali, e il altri che si occupano della conservazione della natura.
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